La scorsa settimana si è tenuta la seconda edizione dell’Agile Business Day presso il Campus San Giobbe dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Potevo forse mancare? Certo che no! Con me c’erano anche Riccardo Moreschi e Silvia Rossi del nostro team di Experience Design. Ecco i talk che abbiamo deciso di seguire e quali sono state le cose più interessanti che ci siamo portati a casa.
Analogamente all’Italian Agile Day (IAD), l’ABD ha come tema di fondo l’applicazione delle metodologie e i principi Agile e Lean. A differenza però dell’IAD, dove gli argomenti sono più rivolti verso lo sviluppo e alla gestione del progetto, l’ABD si rivolge più verso la gestione del cambiamento aziendale e ai benefici di business che queste metodologie apportano. In ogni caso, che voi andiate all’IAD o all’ABD, incontrerete i volti più noti e competenti del panorama Agile italiano e internazionale rendendo tali eventi un’occasione imperdibile per confrontarsi e condividere esperienze di alto profilo.
Cos’è una Teal Organization? Perché molte grandi aziende di successo hanno scelto di organizzarsi in modo Teal? È possibile far evolvere noi stessi e la nostra azienda verso questo tipo di paradigma?
Il Keynote di apertura di Andrea Provaglio in Aula Magna parte dai concetti contenuti nel libro Reinventing Organizations di Frederic Laloux che descrive i 5 principali stadi organizzativi evoluzionistici della collaborazione umana (e quindi delle aziende) suddividendoli in colori:
Andrea, ripercorrendo le frasi del Manifesto Agile, ci mostra come il colore predominante sia proprio il Teal! Proseguendo poi attraverso una disamina dei concetti di Manager, Leader, Management e Leadership ci fornisce preziosi consigli e pratici strumenti su come agire su noi stessi e all’interno della nostra organizzazione per una corretta "Consciousness Shift".
Non posso non citare la sua seguente frase: "Adopting Agile without the corresponding shift in consciousness is mostly pointless" su cui non posso che essere perfettamente d’accordo!
Come si fa a migrare un’applicazione Legacy in modo Agile? Come si evita l’effetto “Big Bang” del lancio della nuova applicazione? Quello di Matteo Vaccari è un intervento decisamente più tecnico; lo scenario è il seguente:
dobbiamo migrare un software critico aziendale, vecchio di anni che si appoggia ad un database usato anche da altre applicazioni. Come facciamo?
Rispondere velocemente ad una necessità di questo, spesso, è determinante per la sopravvivenza dell’azienda che dipende da quel software! Pensare di fare un refactoring del software esistente non sarebbe certo la soluzione ideale (magari chi ha scritto il codice non è più disponibile e fare un reverse engineering sarebbe pressoché impraticabile.
Quindi?
Meglio riscriverla da zero, in modo progressivo ed incrementale tenendo bene in testa un unico principio: la semplicità. Dopo questa premessa, Matteo ci mostra alcuni utili e pratici pattern (es. StranglerApplication) per riscrivere la nuova applicazione ed effettuare una migrazione delle funzionalità e degli utenti in modo progressivo evitando il classico effetto big-bang.
Con Angela Sanger torniamo ad affrontare argomenti che riguardano il cambiamento che un’azienda si trova ad affrontare quando decide di adottare un approccio Agile. Il suo intervento è volto a sfatare miti e leggende e a fornire pratici consigli per il management e i team per agevolare il processo. Vi riporto i passaggi chiave che ho trovato interessanti e che condivido:
Ah, quasi dimenticavo: a fine intervento, Angela ha estratto a sorte tra i nomi dei partecipanti il vincitore di un libro :-) Ehm... io non ho vinto :-(
Da tempo ormai mi interesso al Lean Software Development e di come applicare i suoi principi e le sue pratiche all’interno del team di lavoro e nello sviluppo.
Perciò non mi sono fatto scappare l’intervento di Luca Mascaro e Claudio Pustorino che ci hanno raccontato come hanno applicato in azienda alcuni dei loro valori:
e come si sono adattati e hanno gestito alcune difficoltà del lavoro in team a fronte della loro forte crescita aziendale passando da 6 persone nel 2010 a 52 nel 2017.
Nel pomeriggio anche Andrea Gelli affronta la tematica del cambiamento aziendale verso un approccio Agile partendo dalla considerazione chiave che è fondamentale creare un buon compromesso tra due bisogni contrapposti:
Partendo da una frase di Craig Larman: "Organizations are implicitly optimized to avoid changing the status quo"; possiamo ben immaginare come la strada da percorrere non sia certo delle più facili.
Andrea prosegue quindi l’intervento lasciandoci alcuni preziosi consigli:
Spettacolare, coinvolgente, e ben calibrata la presentazione di Alessia Musi! Uno Storytelling eccezionale che parte dalla geniale idea di László Bíró nel 1899 che porta alla nascita della prima penna a sfera nel 1938 (senza però trarne il successo commerciale sperato), fino ad arrivare alla intelligente soluzione di Marcel Bich che rende la penna Bic al successo mondiale che noi tutti ben conosciamo.
Che attinenza ha questa storia con il mondo Agile? Ne ha eccome! Alessia infatti ci mostra quali siano state le caratteristiche Agile del signo Bich rispetto a Bíró.
La giornata è stata ricca di talk e workshop; impossibile seguirli tutti! Avrei davvero voluto partecipare al Workshop di Jacopo Romei (Extreme Contracts - Negoziare contratti che non facciano schifo). Purtroppo i biglietti sono andati a ruba!
L’ Agile Business Day è senza ombra di dubbio un evento da non perdere per tutti coloro che vogliono condividere ed ascoltare esperienze concrete del panorama Agile/Lean ed entrare in contatto con professionisti che non solo portano avanti i principi e la metodologia con passione ma che ne hanno tratto benefici concreti direttamente sul campo.